Quello appena inaugurato con Oggetti nella foresta – Jouets Ă jouerallâIstituto di Cultura Italiana di Bruxelles dal Centro Studi Poltronova, possiede tra l’altro una caratteristica piĂš unica che rara nella storiografia di questa esperienza progettuale: avere raggruppato per la prima volta tutti gli oggetti sotto un unico tetto. Dal divano Superonda alla lampada-mollusco Gherpe; dalla poltrona Mies di Archizoom Associati alla specchiera Ultrafragola di Ettore Sottsass. Nessuno escluso. CosĂŹ che a nemmeno un arredo di questo linguaggio che al progresso scientifico ha preferito âun cartaceo orizzonte radioso solcato dallâarcobalenoâ â come scrivevano gli Archizoom su Domus 455 dellâOttobre 1967 â sia demandato l’onere di colmare una lacuna espositiva. Ne avrebbe risentito in primis lâallestimento di Donatello DâAngelo, che rimanda al ciclo pittorico delle âcittĂ trasparentiâ di Alberto Savinio attraverso stanze in cui âarbusti, chiome fluenti, guanti si fanno, dâincanto, lampada, specchio, divano e poltronaâ. Isolati nella loro potenza cromatica da un âterrenoâ nero di palloni assiepati. L’effetto complessivo è appunto quello di una di una foresta, ma di plastica. Divertente, eppure carica della stessa ambiguitĂ di un tempo, quando tra sovrapposizione di segni e instabilitĂ sociali, la fuga nel sogno poteva essere contemporaneamente trappola e libertĂ .